Juan Carlos Cáceres
Juan Carlos Caceres, cantante, compositore, trombonista e pianista, è stato una figura chiave nell'esportazione del tango dalla natia Argentina a Parigi alla fine del 1960, dando a questa città la reputazione della "seconda capitale del Tango". Trascorse più della metà dei suoi 78 anni a Parigi, plasmando il tango nel suo stile unico, infondendo ritmi jazz, rock, polka, e, soprattutto, dai suoni degli indigeni della giungla africana. In Francia, la sua voce roca e la sua barba gli fecero guadagnare il soprannome di "Le Lion".
Anche se era un bianco e di origine spagnola - "Sono solo un vecchio spagnolo", amava dire - ha sconvolto l'istituzione del tango attraverso la sua convinzione che la famosa danza latina e i suoni a lungo associati con Argentina e Uruguay trovano le loro effettive radici nel continente africano da cui gli schiavi furono portati in Sud America. Ha consolidato questa sua fede nella sua canzone forse più conosciuta, "Tango Negro", del 1998, in cui ha utilizzato un coro onomatopeico basato su canzoni di strada dei neri di entrambi i lati del River Plate - "borocoto, borocoto Chas Chas Chas."
Caceres ritiene che le origini del tango sono da ricercarsi nel tamburo candombe e nelle cerimonie di danza portati dall'Africa dagli schiavi i cui discendenti da uomini liberi hanno continuato la tradizione nei quartieri poveri delle capitali argentine e uruguaiane, Buenos Aires e Montevideo. I tamburi erano conosciuti in Africa come il tango, con l'accento sulla seconda sillaba. Caceres basa quindi gran parte della sua musica su ritmi africani, fondendole con il jazz e le altre influenze. "Ha scavato le radici africane, come un archeologo guidato," ha detto un critico musicale.
Caceres una volta ha detto: "Il tango è composto da tre strati di tristezza: la tristezza degli immigrati, la tristezza dei gauchos - le persone che vivevano nel paese – e, infine, la tristezza dei neri, che non sono venuti in questo paese come immigrati, ma sono stati portati qui con la forza”
Fin dall’inizio della sua carriera in Argentina, ha fuso la sua musica di tango con la milonga, ormai più noto come genere latino, ma che è nato intorno a Cadice, sulla costa atlantica della Spagna, e murga (https://it.wikipedia.org/wiki/Murga ), una forma popolare più identificata con l'Uruguay, attraverso il Rio de la Plata dell'Argentina. Una volta stabilitosi a Parigi, entra in contatto con gli esuli argentini generando uno stile che divenne noto come tango elettronico o neo-tango, spesso portando la sua musica per le strade di Parigi in un camion pieno di amici musicisti.
Forse a causa del suo anticonformismo, Caceres era più conosciuto in Europa e Nord America piuttosto che nella sua nativa Argentina. Per ragioni curiosamente sconosciute è riuscito a tenere concerti ad Istanbul, nonostante il fatto che nella città turca la percentuale di popolazione di lingua spagnola è pressoché insignificante. "Mi piace Istanbul e sembra amare me," ha detto.
Caceres, studente d'arte in gioventù, è stato anche un pittore rappresentando ed sponendo quadri in cui spesso i soggetti raffigurati erano dei neri: coppie che ballano tango argentino o soldati neri impegnati nelle grandi guerre storiche. Le sue opere sono spesso presenti nelle copertine di suoi album.
Due dei suoi dipinti sono presso la collezione di Arte dall'America Latina dell'Università di Essex. Per molti anni è stato anche insegnante di arti plastiche a Parigi, mentre dipingeva nel suo studio in rue de Rochechouart
Juan Carlos Caceres era un porteño, nativo di Buenos Aires. Era nato 1936, un anno dopo la morte di Carlos Gardel. Da giovane, Caceres ha studiato alla Scuola di Belle Arti Manuel Belgrano canta e suona il trombone o pianoforte di notte, in particolare nel famoso bar La Cueva [la grotta] de Pasarotus en Buenos Aires 'Avenida Pueyrredon, che ha contribuito a creare e di cui divenne il factotum.
Nel 1960, il club era una calamita per esistenzialisti, hippy, capelloni dediti alla lettura di Kerouac o Rimbaud, rivoluzionari, esponenti del movimento arte surrealista, maoisti, giovani donne annoiate appartenenti a classi sociali superiori. Caceres ha visto anche il club diventare la culla del rock'n'roll argentino. Ha tenuto la sua prima mostra di pittura alla Van Riel Gallery di Buenos Aires.
Fuggendo la dittatura militare, ha viaggiato attraverso la Spagna fino a Parigi, arrivando, per caso, ma alla fine per sua fortuna, nel maggio del 1968. Essere un vero agitatore nato era suo elemento caratteristico. Mise lo spirito selvaggio ed ottimistico di Parigi del '68 in molti dei suoi brani, prima come solista e in seguito con alcune band tra cui i Gotan Project (Gotan visto rproprio come slang per il tango). Uno dei suoi primi album come cantante, nel 1994, ha per titolo “Sudacas”, un nomignolo dispregiativo spagnolo usato per i sudamericani.
In seguito divenne uno dei primi artisti a registrare per l'etichetta Mañana della musica argentina, fondata Parigi dal musicista dei Gotan Project Eduardo Makaroff. Il suo ultimo album, prima dei problemi di salute, è stato Noche de Carnaval nel 2011, in cui ha nuovamente sollevato le ire di tradizionalisti abbandonando l’uso del famoso bandoneon di tango. "Nel tango originale, non c'era bandoneon", ha risposto. Sempre nel 2011, ha pubblicato uno dei suoi album più popolari, “No me rompas las bolas” con il suo trioTango Negro, con Daniel Melingo al clarinetto.
È morto di cancro, il 5 Aprile 2015, nella sua casa di Périgny-sur-Yerres nella periferia sud-est di Parigi.